venerdì 22 ottobre 2010

Pronto soccorso (non in fin di vita.....) PARTE 2

Quindi con i risultati del tampone, inviati via mail da mio padre, ero in posseso dei principi attivi da comprare.
Riprovo la farmacia (un'altra) e mi dicono subito di andare in ospedale.
Mi aspetto una situazione simile alla precedente e invece........piccola sorpresa: H1N1/influenza dei maiali..
Non so se era per quello o se ;la tendenza era gia avviata, ma l'ospedale si presenta piu operativo.

Infermiera con fascia rossa (che in cina significa che sei addetto alla comunicazione diretta dei clienti e al loro supporto) che discrimina tra chi ha sintomi di febbre e chi no.
Mi prende la tessera e la passa in uno sportello automatico che di fatto paga il ticket base per l'ingresso al pronto.
La scrivania della volta scorsa e' sdoppiata: da un lato una per chi ha la febbre con decine di termometri che vengono consegnati, dall'altro, in una stanzina, una per gli altri pazienti.
Io i metto in coda, piu ordinata e tranquilla della volta scorsa.
La differenza e' che essendo un corridoio che termina in una stanza siam tutti piu vicini e ognuno comunica il suo malessere e tutti ascoltano.
Quindi sucede che la gente in coda inizia a darsi consigli e opinioni. Io col mio foglietto autotradotto e le foto delle medicine (e le analisi in italiano) mi limito a farlo vedere. La dottoressa capisce e compila il famoso libretto e passa la famosa tessera e mi dice di andare a prendere le medicine in fondo alla stanza.
Sono SICURISSIMO che sotto i baffi due o tre maschi ha riso ipotizzando le cause del mio malessere. (alla faccia della solidarieta' maschile...)
Col mio foglietto vado alla farmacia e mi danno le medicine. Attaccano sopra un foglietto con scritto quante al gg e quanto. Ti fidi e le prendi. :)

Me ne vado a casa e in due gg guarisco.
Poi per essere sicuro con la prostata mi sono recato li una 3a volta accompagnato da un cinese per palrare col dottore, ma e' stato tutto piu "normale" quindi meno divertente.

Considerazioni sparse

- come ovunque la malattia, il disagio e il dolore sono un collante straordinario. La gente si parla, si consola, si confronta, si da consigli. Mi ricordai come nel 2001 in mezzo al casino totale del G8 sotto casa mia, mi intrattenevo a palrare con gente mai vista che abitava nel mio quartiere, ex  MSI, ex mezzi birgatisti (tutti assolutamente al di fuori da ogni casino ma semplici cittadini), qualche carabiniere che non porvava a menarmi, etc....oppure quando negli anni 90 finii in una cantina piena di fango a kerosene con un ragazzo di leva e un mio compango di scuola a spalare il fango dopo l'alluvione ad Alessandria..

- la malattia, visti i costi spropositati delle medicine e dei trattamenti, e' vista con molto piu fatalismo. I cinesi hanno inoltre un rapporto con la morte molto diverso dal nostro e le atmosfere che si respirano sono diverse avro' di occasione di parlarne a lungo...).

- il sistema ospedaliero concepito con spazi comuni molto grandi e terapie di gruppo (flebo) per forza crea socialita' e atmosfere impossibili da vivere in italia. Io che di ospedali ne ho girati un po dal 2005 in avanti, ammetto di aver trovato un'atmosfera migliore...


- ma purtroppo ci sono dei grossi problemi. Chi va in un ospedale pubblico, che dovrebbe essere il piu accessibile, pur se a pagamento, spesso e' messo male economicamente e ha una aspettativa enorme riguardo alle cure. Magari ha viaggiato dei km e speso un sacco di soldi. In molti si aspettano che in ospedale avvengano dei miracoli anche perche' purtroppo gira ancora tanta ingoranza riguardo alla scienza. Quindi non e' raro i medici vengano aggrediti.
Senza contare che la prescrizione di medicine ha tutto un giro di "guadangi" dietro che interessano sia l'ospedale sia i singoli medici.
O la corruzione dilagante soprattutto in ospedali piu piccoli
O la scarsa preparazione dei medici..
Un interessante articolo che comunque denota anche gli enormi sforzi che si stanno facendo per migliorare la situazione.

http://www.ilpost.it/2010/08/14/problemi-ospedali-cina/

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